Bunker now #3

PRATO MIMETICO

di CATRIN BOLT

INAUGURAZIONE FASE 3 SPIXELARE IL 10 OTTOBRE 2020 ORE 16

ARTIST STATEMENT:

La collina che sorge proprio al centro del triangolo costituito dall’autostrada e dalle strade a percorrenza rapida a Bolzano Sud non lascia intuire nulla riguardo al bunker che vi si cela sotto. Erba e cespugli ricoprono l’intera superfi cie, mimetizzandolo perfettamente.

Nel mio ruolo di artista con un particolare sguardo verso le dimensioni politiche dei nostri spazi quotidiani sono stata invitata ad attirare l’attenzione sul bunker sotto alla collina, sfruttando la mia creatività. Il pensiero di mimetizzare a sua volta la collina, ovvero la natura, sembra, inizialmente assurdo. Una collina ricoperta di erba, che si camuff a. Un prolungamento dell’assurdità dell’oblio, quando si tratta di eredità storica, ovvero camuff are l’atto del dimenticare. In questo contesto la collina dovrà scomparire, o dissolversi, in tre fasi e in modi diversi. Ma sarà proprio questa mimetizzazione a donarle visibilità.

Nella prima forma, “dazzle”, la collina viene scomposta nella sua unità, e, in base alla prospettiva ed alla luce, viene parzialmente traslata sull’ambiente circostante. A prescindere dall’eff etto ottico, i motivi che si creano ricordano la segnaletica del manto stradale – linee, che attraversano sistematicamente il paesaggio e che lo assorbono, oltre il loro aspetto puramente funzionale.

In una ulteriore forma la collina sarà adornata con un classico motivo camoufl age, che la dovrà mimetizzare trasformandola in “natura”, e, nella terza fase, la collina sarà completamente “depixelata”, come accade per i territori inaccessibili su Google Earth, come per esempio per le basi militari.

Testo & Foto: © Catrin Bolt

FASE PROGETTUALE 3 - Ottobre 2020: SPIXELARE

FASE PROGETTUALE 2 - Ottobre 2018: PATTERN MIMETICO CLASSICO

FASE PROGETTUALE 1 - Ottobre 2017: ‘DAZZLE’ - CAMOUFLAGE

Communicato stampa:

In Alto Adige si trovano oltre 450 bunker, tra costruzioni militari di difesa, fortini e rifugi fortificati della seconda guerra mondiale, destinati a difendere l’Italia contro la Germania, all’epoca sua stessa alleata. Questa guerra fu un periodo buio nella storia della regione e con dure conseguenze per la popolazione locale. Comprensibilmente, il pubblico e le autorità affrontano a tali costruzioni con limitato entusiasmo e rifiuto.

Ma per lasciarle nell’oblio o per cancellarle, ogni sforzo per farle sparire dalla vista corre anche il pericolo di una storia di lavaggio del bianco. Ci troviamo di fronte a un dilemma simile a quello del Sud degli Stati Uniti con i loro monumenti ai soldati confederati. Dovrebbe esserci un modo per ricordare i momenti più bui della storia senza negare i fatti, ma anche senza glorificarli. Il modo per farlo è con il contesto, l’educazione e il ricondizionamento critico per generare consapevolezza.

La curatrice Victoria Dejaco, che era stata invitata dall’associazione Verein Kasematte Bunkerforum a contribuire alla conversazione, ha tentato un primo passo in questa direzione. La sede del Bunker 15 a Bolzano Sud è stata scelta per un primo intervento con l’artista Catrin Bolt nel 2016. Bolt aveva già realizzato dei monumenti commemorativi a Graz (2013) e a Vienna (2014) nel contesto della storia ebraica di quelle città durante la seconda guerra mondiale ed era predestinata ad assumersi l’incarico. Nel 2015 ha vinto anche il premio Otto Maurer, il più prestigioso premio per l’arte giovane in Austria.

Il Bunker 15 a sud di Bolzano, vicino all’autostrada A22, era stato nascosto sotto una collina di terra dopo la costruzione della MeBo negli anni Novanta. Fa parte di un sistema foritificatorio fatto di tante costruzioni destinate a lavorare insieme. Un suo edificio gemello si trovava a poche centinaia di metri a est.

In linea con la situazione del bunker, ora nascosto sotto terra, Catrin Bolt ha sviluppato un progetto attorno al tema del nascondersi e del mimetismo. L’intera area sarà coperta da motivi mimetici per attirare l’attenzione sulla questa collina poco appariscente. La forma militare del mascheramento sarà quindi in qualche modo invertita nella sua funzione. Si prevede di trasformare la collina tre volte nel corso del prossimo anno. Una volta con un normale mimetismo militare, una volta con l’effetto dazzle, un pattern che decostruisce l’oggetto che vuole nascondere e una volta con un mimetismo dell’era tecnologica: l’effetto “pixel out” utilizzato su Google Maps per rendere irriconoscibile il territorio (militare).

Victoria Dejaco
Graz, 22.10.2017

CATRIN BOLT

nata nel 1979 a Friesach / Austria, vive e lavora a Vienna / Austria.
Educazione e attività:
1997 – 2003 Studi presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna (Diploma)
1999 – 2003 Cooperazione con Marlene Haring come Halt+Boring
Premi e sovvenzioni:
2015 – Premio Otto Mauer 2015 – 1° posto per la realizzazione dei monumenti commemorativi a Marie Jahoda e Elise Richter, concorso dell’Università di Vienna per onorare le scienziate dell’Arkadenhof
2014 – 1° posto, film in concorso sul tunnel Gusen a St.Georgen, BIG Art (AUT)
Workshop e borse di studio:
2016 – Borsa di studio per la Video e Media Art, Yogyakarta (IND)
2013 – “Rete dei curatori”, Kunsthalle Exnergasse, Vienna (AUT)
Progetti di propria iniziativa:
2015 – Mostra georgiano-austriaca, organizzata e curata insieme a Giorgi Okropiridse, galerie nectar, Tbilisi (GEO) e D.U.O., Vienna (AUT)
2013/14 – simposio internazionale e mostra al Madonnenschlössl, in collaborazione con Edith Payer, Madonnenschlössl, Bernstein e Kunstraum Schauplatz, Vienna (AT)
Mostre individuali e presentazioni permanenti in spazi pubblici:
2017 – “imperativo capitalista”, rizoma, Graz (AUT) “nascita anale”, Neue Galerie, Innsbruck (AUT)
2016 – “Holz bunt”, A307, invitato da Eric Kläring, Vienna (AUT) “Immagini di sabbiatura”, monumenti a Marie Jahoda e Elise Richter, Tribunale Portico dell’Università di Vienna, Vienna (AUT)
“Pameran satu hari”, Sewon Art Space, Yogyakarta (IND)

Con il gentile sostegno di: